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Il libro rosso del male

Il Male Edizioni, I Quaderni del Male n.1, Roma 1981.

La satira di Pazienza è unica nel suo genere e riesce a far sembrare quasi tutto quello che viene pubblicato in quel periodo improvvisamente vecchio, stantio, ammuffito. La sua ironia fanciullesca e irriverente arriva dritta al pubblico – giovane e meno giovane – che in quel periodo consuma fumetto in quantità massicce. A fare la differenza, in questo caso, non è solo il disegno, ovviamente discontinuo come sempre accade nelle raccolte ma comunque già pienamente maturo, quanto la varietà di punti di vista con cui arricchisce lo sguardo sul suo tempo. Una galleria impressionante di gag, battute graffianti e piccole storie come quella famosissima de “Il partigiano” grazie alle quali Paz comincia a costruire il suo complicato rapporto con il Movimento bolognese: da un lato alfiere celebre, «una rock star», come ama definirsi lui stesso; dall’altra un groviglio di sospetti e malintesi dovuto all’incapacità di Andrea di allinearsi a quelli che erano i temi e le parole d’ordine dei gruppi extraparlamentari di sinistra. Nulla, comunque, che possa arrestare il successo di questo libro, passato di mano in mano come una reliquia in tutte le case degli studenti universitari per decenni e sempre ricercatissimo dai collezionisti. La ragione è evidente sfogliandone le pagine: “Il libro rosso del Male” contiene in nuce tutti gli elementi della poetica di Andrea Pazienza. Il talento nel disegno, la divertita ironia, la capacità di inventare un linguaggio personale e diretto e anche quella tensione drammatica che farà da sottofondo a tutta la sua produzione artistica. Un grande affresco di costume, capace di raccontare l’Italia di quegli anni da un punto di vista originale e umano. Persino i personaggi pubblici, gli uomini politici del tempo vengono da Pazienza raffigurati sotto il profilo privato, definendo quello che sarà uno dei tratti distintivi della sua poetica. Il volume raccoglie strisce e vignette uscite sul settimanale satirico “Il Male” fra il 1979 e il 1980 ed entra di prepotenza nell’immaginario collettivo di quegli anni. 

F.Graziadio

 

EDIZIONI SUCCESSIVE

  1. Editori del Grifo, Montepulciano 1991