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La leggenda di Italianino Liberatore

Editori del Grifo, Montepulciano 1994

In parte metafumetto in parte divertissement autoreferenziale, “La leggenda di Italianino Liberatore” è un omaggio di Andrea Pazienza al suo compagno di disegni e di avventure Tanino Liberatore, disegnatore di Ranxerox. Paz e Liberatore iniziano a frequentarsi al collegio dei gesuiti di Pescara che sono entrambi ancora minorenni per non “lasciarsi” più. Il Male, Cannibale, Frigidaire: dove va uno va anche l’altro in un continuo stimolarsi, correggersi, sfottersi cinicamente molto più spesso che amabilmente. E’ Andrea a strappare Tanino all’architettura e a coinvolgerlo in tutte le sue avventure editoriali. La pubblicazione della storia inizia su Frizzer nel giugno del 1985 e dopo la chiusura di questa rivista si conclude su Tempi supplementari nel 1986. Si conclude per modo di dire, visto che il finale resta aperto, con un Liberatore catturato in una avventura sessuale dai risvolti complicati.
Anche in principio della storia Liberatore è in catene. Francia e Italia scambiano i loro campioni di notte su un ponte: da un lato Michel Platini, fresco vincitore del terzo Pallone d’oro consecutivo e ormai definitivamente leggenda calcistica, dall’altro un baule con dentro una specie di orco barbuto vestito di improbabili short jeans e storica maglietta di Frigidaire che parla solo abbruzzese stretto: Tanino Liberatore, appunto. Parte così un’avventura folle e circolare, dove Paz si diverte a prendere in giro il suo amico di sempre ma anche Stefano Tamburini (autore e primo disegnatore di Ranxerox) e Vincenzo Sparagna: Paz e il patron di Frigidaire iniziano a litigare sui pagamenti e Andrea fa diventare anche questo parte della storia. 

F.Graziadio